Rame, i prezzi rimbalzano dopo lo scossone FED

L'accordo infrastrutturale approvato dal Senato americano rilancia i prezzi del rame

Copper elements ready to be used for the production of electric motors for Zurich's tramway trains at the maintenance garage of VBZ Zurich, Zurich's public tansport operator.

Fonte: gettyimages

Prezzi del rame in leggero rialzo questa settimana, dopo il precedente tonfo, grazie all’approvazione del nuovo piano infrastrutturale americano, alla forte domanda ed al bollettino ICSG

Buono spunto dei prezzi del rame che rimbalzano dai precedenti minimi quadrimestrali portandosi ora a quota 4,30 dollari per libra. Il presidente americano Biden ha incassato il si del Senato americano sul suo piano infrastrutturale del valore di $ 1,2 trilioni in otto anni; ciò ha aumentato le aspettative di una ripresa della domanda di metalli di base.

Al 23 Giugno le scorte di rame nei magazzini del London Metal Exchange erano di 192.975 tonnellate, con 185 mila di queste prontamente disponibili per la vendita. La quantità di rame sotto scorta nei magazzini italiani resta pressoché invariata a 125 tonnellate. Il dato è in diminuzione rispetto al massimo di 210.900 tonnellate, ma in aumento di quasi il doppio rispetto agli inizi di Maggio, quando le scorte erano di 112 mila tonnellate.

Gli USA stanno giocando un ruolo fondamentale ora nelle quotazioni del dr. Copper poiché l’aumento della domanda è ora un fenomeno globale e non limitato alla sola Cina.

La miniera di Rio Tinto in Arizona incassa il sostegno del governo

Il governo degli Stati Uniti ha dichiarato ieri di voler sostenere l’ampliamento della miniera di 2.400 acri di terreno, che consentirebbe a Rio Tinto di andare avanti con il suo progetto “Resolution Copper in Arizona, nonostante l’opposizione di gruppi ambientalisti e dei nativi americani.

Rio Tinto Plc ha cercato per più di un quarto di secolo di portare avanti il suo progetto di rame in Arizona insieme al suo partner al 45% BHP. Le aziende hanno speso più di 2 miliardi di dollari fino ad oggi per l’attività estrattiva del rame , compresa la bonifica del sito della miniera di rame Magma e l’affondamento di un secondo pozzo fino alla profondità dell’estrazione.

I minatori descrivono il progetto come uno dei più grandi giacimenti di rame non sviluppati del mondo e stimano che potrebbe produrre oltre 20 milioni di tonnellate di rame in 40 anni. L’Arizona ha recentemente ostacolato un altro progetto a firma della canadese Hudbay Minerals (TSX, NYSE: HBM) che attualmente fa appello a una decisione del tribunale distrettuale del 2019. La sentenza aveva posto fine alla sua proposta di progetto Rosemont, affermando che riteneva che la corte avesse interpretato erroneamente le leggi federali minerarie e i regolamenti del servizio forestale.

Fitch Solutions rivede le previsioni per la domanda di rame

La società di ricerca Fitch Solutions Country Risk and Industry ha rivisto le sue previsioni sulla domanda di rame a 31,7 milioni di tonnellate nel 2030, rispetto ai 29,8 milioni di tonnellate precedentemente previsti. Ciò è dovuto alla sua previsione che la domanda di rame per la transizione ad energia pulita crescerà da 1,5 milioni di tonnellate nel 2020 a cinque milioni di tonnellate nel 2030; la società prevede inoltre che la percentuale della domanda totale di rame aumenterà da circa il 5,6% di quest’anno al 15,7% nel 2030.

“Vediamo forti rischi al rialzo per le nostre previsioni sulla domanda di rame poiché lo stoccaggio di energia su scala di rete per le energie rinnovabili, un settore nascente al momento, è destinato a registrare una solida crescita nel medio termine”, osserva la società nel suo rapporto. In futuro, Fitch Solutions ritiene che la domanda del settore energetico e delle energie rinnovabili, nonché del settore automobilistico, rappresenterà il 7,9% della domanda totale di rame entro il 2030.

La produzione mondiale di rame aumenta nel primo trimestre

La produzione mondiale di rame nel primo trimestre è aumentata del 3,7% anno su anno, secondo quanto riportato dall’International Copper Study Group. Il Perù, il secondo produttore di rame , ha visto la sua produzione aumentare del 3%, grazie ad un aumento nel mese di Marzo pari al 18% rispetto allo stesso periodo del 2020. Tuttavia, la produzione di gennaio-marzo 2021 è ancora inferiore del 10% rispetto a quella di gennaio-marzo 2019. Inoltre, il socialista Pedro Castillo, che ha portato a casa una stretta maggioranza dei voti nel recente ballottaggio delle elezioni presidenziali, ha promesso tasse più elevate sui minatori del paese.

La produzione indonesiana è aumentata di circa il 91% principalmente a causa del continuo aumento della produzione sotterranea della miniera di Grasberg. Forti incrementi sono stati registrati anche nella Repubblica Democratica del Congo, Mongolia, Panama e Russia grazie allo sviluppo aggiuntivo di nuove attività estrattive ed ampliamenti di quelle esistenti. Tuttavia, in Cile, il più grande paese produttore di miniere di rame al mondo, la produzione totale è diminuita del 2% con una crescita del 3,5% nella produzione di concentrati.

I dati preliminari indicano che la produzione mondiale di rame raffinato è aumentata di circa il 4% nei primi tre mesi del 2021 con produzione primaria (elettrolitica ed elettroestrazione) in crescita del 4,2% e produzione secondaria (da rottame) in crescita del 2,3%. L’utilizzo di rame raffinato a livello mondiale è aumentato secondo l’istituto del 4,5% nei primi tre mesi del 2021.

Exit mobile version